di Marta Matteini

 

Non è un caso che quell'angolo di campagna inglese conosciuto come Cotswolds, nel cuore dell'Inghilterra, abbia ospitato esponenti dell'Arts & Crafts agli albori del XX secolo, insieme a una nutrita comunità di pittori, scultori e poeti inglesi e non solo. A leggere le parole di Henry James, lui stesso membro del gruppo di artisti The Souls, questa catena collinare, dichiarata Area of Outstanding Natural Beauty nel 1966, è unica per compiutezza e armonia. "The perfection of the old English rural tradition", la definiva il romanziere americano perché, a suo parere, nell'aria di quella regione aleggiavano immagini da ritrarre e gli elementi più comuni erano dotati di una naturale composizione: ...there is portraiture in the air and composition in the very accidents. Di conseguenza, non sarà nemmeno un caso che Kiftsgate Court, di cui parliamo in questo numero, sia sorto in quel luogo. I giardini di Kiftsgate Court, "che seguono la naturale inclinazione delle piante" senza forzature estetiche come scrive Usai, sono opera di tre donne della stessa famiglia, nonna, figlia e nipote che, in epoche diverse, li hanno forgiati senza mai tradire gli interventi precedenti.
Sulle ascendenze dei giardini e sulle tracce che vi lascia chi vi opera nel corso del tempo parla anche Anna Porrati, sebbene si concentri su un unico fiore in particolare, ovvero le Clematidi, per il quale nutre un particolare attaccamento. Ricordando tre incontri folgoranti avuti con quelle fioriture generose e durature, l'articolo è un omaggio alla passione cosi poco chiassosa ma perseverante dei giardinieri, capaci di creare legami sorprendenti nel tempo e nello spazio.
Con Rachele Cecchini approdiamo nel Mostviertel, la regione austriaca patria dei peri e dei meli, dove dal Settecento si produce il sidro. I tempi gloriosi in cui gli alberi da frutto costeggiavano tutte le strade per ordine dell'imperatrice Maria Teresa d'Asburgo sono lontani, ma fortunatamente peri e meli sono tornati numerosi a partire dagli anni Ottanta, dopo un disboscamento selvaggio che aveva messo a rischio questa preziosa produzione. E tra tutte le Vierkanthöfe, le tipiche fattorie a quattro angoli dove si produce il sidro, spicca il monumentale monastero benedettino di Seitensetten, chiamato il Vierkantof di Dio.
Tornando a luoghi più vicini a noi, scopriamo l'affascinante intervento che Pietro Porcinai, il più grande paesaggista italiano e noto in tutto il mondo, realizzò nei giardini di Villa Ottolenghi, sulle colline di Acqui, nei primi anni Cinquanta. Incaricato allora dal Astolfo Ottolenghi, figlio di Arturo, proprietario e ideatore con la moglie scultrice di un vero e proprio laboratorio artistico oltre che di una pregiata collezione d'arte italiana, Porcinai seppe intervenire su un progetto di Marcello Piacentini, creando un giardino moderno. Come spiega Guido Giubbini, attenuò la rigidità preesistente con dislivelli e colline, inserendo asimmetrie e curve in un insieme comunque unitario ricco di rimandi alle arti figurative. Dopo anni di abbandono, un imprenditore illuminato ha provveduto al restauro, tanto da far incoronare il giardino di Porcinai con l'European Garden Award di Düsseldorf.