di Marta Matteini |
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Raramente un giardino d'artista è un vero giardino: in genere è soltanto un giardino con dentro delle opere d'arte. Ma quello di Derek Jarman a Dungeness, pochi metri quadrati di ghiaia ai piedi di una centrale nucleare, riesce a essere un "giardino totale" capace di esorcizzare, attraverso una raffinata operazione concettuale, lo squallore del paesaggio industriale e di trasformarlo in uno scenario magico. |
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Molto più tradizionali, almeno sotto il profilo formale, sono
invece i "nuovi" parchi pubblici di Valloires e di Alnwick,
opera di due fra i maggiori architetti del paesaggio contemporanei, Gilles
Clément e Jacques Wirtz: entrambi presentano dei campionari di
modelli e tipologie del passato - giardino francese, inglese, arabo,
giardino barocco, il labirinto ecc. – rivisitati con gusto postmoderno.
La loro novità consiste soprattutto nel presentarsi come dei giardini-spettacolo,
destinati a richiamare un pubblico di massa, secondo il modello dei parchi
di divertimenti che hanno trovato in Disneyland la loro più significativa
espressione. Tra i giardini storici, Goodnestone Park in Inghilterra
e Canon in Normandia, entrambi creati ne XVIII secolo ed entrambi caratterizzati
dalla presenza di un grande "giardino murato", dimostrano quanto
il giardino sia in grado di esprimere la diversità dello spirito
nazionale: un'intima comunione di arte e natura e un senso di romantica
pace il primo, charme e nobile eleganza il secondo. |