Non sarà il solito editoriale e ve ne accorgerete presto sfogliando le prime pagine.
Se guardate invece il sommario, noterete che questo numero di Rosanova racchiude un maggior numero di articoli, garantendo una lettura più appassionante del solito perché la selezione è ampia e variegata. Si viaggia dal Mediterraneo all’Atlantico, dal Regno Unito all’Italia, c’è tanto Oriente e un approfondimento sulla fotografia botanica tedesca e americana di un secolo fa. Ed è proprio da qui che vorrei partire per le innumerevoli suggestioni che questo articolo mi ha suscitato, citando Alfred Stieglitz, Edward Weston, Tina Modotti e Ansel Adams di cui ho a lungo apprezzato le opere e facendomi scoprire una raffinata innovatrice come Imogen Cunningham. In uno dei miei viaggi negli Stati Uniti ho acquistato un volume che raccoglie tutte le illustrazioni di Camera Work dal 1903 al 1917 e basta sfogliarlo per cogliere l’evoluzione della fotografia europea ed americana documentata nel corso di anni di grande sperimentazione. Prevalgono ritratti, nudi, paesaggi e scene di vita urbana, la botanica non compare. Ma se ne parla ampiamente nell’articolo e trionfa anche nel lavoro della compagna di Stiegliz, Georgia O’Keeffe di cui ho avuto la fortuna di vedere una mostra nella biblioteca dei New York Botanical Gardens nel Bronx, poco prima della pandemia. Quelle calle impetuose e conturbanti, le petunie vellutate, le corolle avvolgenti di rose e viole del pensiero, foglie e alghe in movimento tra mille cromatismi, le plateali arisaema con le foglie ternate: nelle sue tele il regno vegetale non ha filtri o intermediari, assale il visitatore e lo trascina in un altrove di sensi e profumi. Non sarà il solito editoriale, avevo anticipato. Infatti sarà il penultimo. Milena Matteini e Guido Giubbini ne illustrano ampiamente le ragioni. Mi limito ad aggiungere che rimando il mio commiato al prossimo numero, nella speranza che in un futuro non lontano possa riprendere questo appuntamento trimestrale con Rosanova che mi ha accompagnato per 18 anni, portandomi in luoghi ricchi di storia e di bellezza.
Sotto: particolare del giardino Canelli
Foto di Rosanna Castrini